sabato 6 novembre 2010

DINO, BICCHIERE!


Vuoi vedere una bella boccia lucida col sorriso stampato ad 82 denti e le vene gonfie
del collo che la supportano mentre mangi in una sorta di mercatino dell'usato col rischio che ti venga un attacco di claustrofobia acuta? Vai dal Dino il Magnifico!

Dino ti accoglierà con una frase del tipo “Il sorriso è l'universale segno di benvenuto” e lui ti guarderà tutta la sera come un teschio obliquo con quel sorriso a mo' di crampo alla mandibola che non capisci se ti sta a prendere per i fondelli o vuole semplicemente nascondere che ha le labbra sottili....

E poi quelle salette piccole con le panchine e quelle pareti tappezzate di foto con le very important person, che se ti applichi e le vedi da vicino sono tre o quattro, il resto son duplicati degli stessi personaggi famosi!

E quelle soffitte stracolme di cianfrusaglie di ogni tipo, souvenir dei viaggi di Dino per il mondo con la sua moto. Mah....se guardi bene c'è una chitarra, una sedia, un mandolino, statuette di 50 cm e qui scatta la domanda-curiosità della serata: comm se purtav sti souvenir kopp a motociclett?!!

Da Dino si mangia bene e si beve bene, come non prendere la sangria e i rotoloni ovvero involucri di pasta di pizza arrotolati stracolmi di cibi vari lunghissimi e come dolce vi consiglio i profiterole, davvero gustosi al cioccolato nero e bianco.

Al Magnifico trovi tanta simpatia, Dino ogni tanto per farsi perdonare delle attese ti lancia l'omaggio della casa: mollette per stendere i vestiti bagnati con su scritto frasi del tipo “sei fedele?” “sai benedire?”..ed a quel punto ti chiedi “ma kist si fa?”

Ma in realtà la filosofia di Dino è che siamo tutto parte dell'uno e tutti capiamo le sofferenze e le gioie dell' altro proprio in virtù di quest'unico che siamo. Un tutt'uno che poco si addice ai prezzi altini...ma Dino è Dino, è magico...e poi chi ti serve il conto col chupachups?!

E allora: “Dino, bicchiere!”

domenica 24 ottobre 2010

PerBacco!


Tutti abbiamo sentito la vecchietta che diceva 'È terribile quello che fanno i giovani a se stessi con la droga'; ma poi tu guardi questa vecchietta: è senza occhi, senza bocca, senza culo, senza anima, senza cervello e senza calore umano e ti chiedi come abbiano fatto a ridurla così il tè coi pasticcini e la chiesa".
Questa è una delle famose citazioni dello scrittore statunitense C. Bukowski, che ha avuto un rapporto maniacale e morboso con l'alcol al quale deve il suo successo come scrittore.

A tredici-quattordici anni bevve per la prima volta il vino, grazie al suo amico William “Baldy” Mullinax, figlio di un chirurgo alcolizzato. “Questo mi aiuterà per tanto tempo”, scrisse in seguito, descrivendo l'inizio del suo amore a vita con l'alcol.

Il poeta maledetto Baudelaire scriveva che chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere. E chi beve rhum e pera?
Il titolo di questo sito sembra un po' l'inno al Dio Bacco, l'esaltazione del famoso chupito.

Dieci rum e dieci pere...quante volte abbiamo aperto le danze serali con questo bicchierino per riscaldarci e prepararci alla serata. L' alcol disinibitore, amico di tante chiacchiere, confidenze, silenzi rotti e baci rubati. Il bruciore del rum addolcito dalla pera quanti muri sociali ha abbattuto.

Ma questo non vuole essere un sito che incita all'autodistruzione da alcol, perchè, come dicevano i latini, il giusto sta nel mezzo e non bisogna mai esagerare specie se si è alla guida.

E visto che siamo in vena di citazioni, ogni tipo di dipendenza è cattiva, non importa se il narcotico è l'alcool o la morfina o l'idealismo.

Insomma, non è un sito di ubriaconi ma un sito di descrizione della movida notturna dei nostri luoghi, fotografia del divertimento napoletano visto in varie sfaccettature.

Quindi leggetelo se volete avere un'idea dei luoghi in cui trascorrere le vostre serate e se volete potete inviarci i vostri pezzi su locali, manifestazioni, eventi che vi hanno colpito positivamente e negativamente raccontati dal vostro punto di vista.

Ed allora non ci resta che augurarvi una buona sbornia!

sabato 2 ottobre 2010

MOVIDA NORMANNA


Quante etoiles nel cielo aversano.Oddio, i fumi dei roghi tossici spesso ci fanno dimenticare che il cielo possa essere così stellato ai nostri sguardi ma possiamo ancora sperare in piccoli squarci di luce.

Aversa...chi la scopre di sera, si chiede come ha fatto a vivere tutte queste sere senza andarci! Una cittadina dove è semplice divertirsi e trovare parcheggio, brulicante di baretti e locali davvero in.

L'altra sera sono andata al compleanno di un'amica all' Etoille, un lounge bar davvero svizioso, con i tavolini all'aperto e la zona privè dagli arredi raffinati, ideale per chi voglia festeggiare il compleanni con la comitiva di sempre ed i camerieri sono davvero una garanzia di simpatia!

Il locale si trova in via Salvo D' Aquisto, sulla stessa strada del Fluke, il cosiddetto “bar delle zitelle”. La via, infatti, che congiunge i due baretti è zona di struscio con l' auto.
Detto in milanese, vuo' acchiappa? Fatti sto stralcio di strada avanti ed indietro in seconda con la macchina e conoscerai un sacco di gente. Il problema è chi conoscerai. Al Fluke, che va molto di domenica, il target è più tamarro, all' Etoille un po' più selezionato.

Ma i veri pezzi forti della prima contea normanna del meridione sono il Panart ed il Chjostro, locali belli specie da un punto di vista strutturale. Il Panart si trova in realtà a Carinaro ma è praticamente ad Aversa nei pressi della stazione ferroviaria. E' un palazzo ducale dove sembra che il tempo si sia fermato con un enorme cortile antico dove puoi mangiare , ballare o consumare semplicemente una bevanda. Bello, specie di domenica con la zona discoteca molto bordellara ma anche di venerdì quando ospita concerti jazz di cantanti di fama internazionale. Ed allora sì che ti sembra di vivere un'atmosfera magica con in mano un calice di vino rosso, il tuo lui che ti avvolge tra le sue braccia ed insieme vi muovete a tempo sulle note di una splendida Autumn leaves.

Il Chjostro altrettanto bello, sembra scavato nella roccia, con le sue stanze e scale sotterranee, pavimentazioni a tratti vetrate dove puoi scorgere i segni di un passato che si fonde nella caoticità del mondo moderno. Le serate di musica dal vivo popolare in settimana creano all' american wine bar una situazione sognante dove l'aria meditativa dell'antico insediamento religioso lascia il passo ad festa di tarantelle, nacchere e tammorre.

Insomma, tanta carne a cuocere per questa Aversa tutta da scoprire e da bere. Che sicuramente rappresenta un'alternativa per chi vuole snobbare la city o chi vuole trovare la city in periferia, scoprendo che non c'è solo il degrado, ma le risorse possono crearsi ovunque e solo se c'è la volontà di farlo. Perchè il divertimento inteso in senso lato ovvero educazione allo stare insieme, culturale e sociale non va concentrato nella Napoli bene, ma anche in zone più decentrate senza sentirsi per questo degradati. Ma queste sono solo riflessioni che lasciano il tempo che trovano. Intanto vi esorto a fare un giro per la magnifica città normanna!

martedì 28 settembre 2010

SORRISI INTEGRALI


Vuoi essere in sintonia col corpo ed in armonia con la natura? E soprattutto, vuoi trascorrere una serata al ristorante senza aver capito cosa hai mangiato??
Accomodati al vegetariano!
L'altra sera insieme a pochi amici abbiamo deciso di provare l'ebbrezza di una serata green, salutare, dove olio e sale rappresentano l'anticristo dell'alimentazione umana. E così ci siamo diretti al famosissimo Sorriso Integrale, locale vegetariano che si trova nei pressi di Piazza Bellini, a Napoli. Location molto particolare e sofisticata, in quanto il locale si nasconde all'interno di un cortile antico della city e riserva un'ambientazione molto intima e rilassante. Ideale per chi vuole fare quattro chiacchiere con pochi amici scelti specie in una calda sera d'estate. Il menù, difficile da decifrare per chi è alle prime armi, prevede piatti vegetariani dai sapori e gusti interessanti come il tofu ed il saitan. Vi chiederete cosa sono questi due alimenti dai nomi strani. No problem! Il gestore del locale è gentilissimo, sempre pronto lì a spiegarvi in cosa consiste la loro peculiare cucina bio e da cosa derivano i vari cibi. Magari dopo che è stato minuti a spiegarvelo non ci capirete nulla ma ne apprezzerete la disponibilità. E guai a chiedergli una coca-cola, come ha fatto la mia amica Anna, sarebbe accolta da un no di stupore con nervoso sorriso, integrale naturalmente!
Il piatto unico è la specialità del posto: un vassoio enorme con varie verdure e salsine, tutto da gustare specie se accompagnato da pezzetti di pane ed un buon vino rosso.
La moda del vegetariano si sta diffondendo molto, perchè sempre più persone si convertono a stili di vita verdi, sobri per la propria anima ed il proprio corpo. Io aggiungo che anche per chi non rinuncerebbe mai ad una chianina o ad una tagliata di manzo, il ristorante vegetariano è una giusta alternativa di divertimento per i giovani che vogliono trascorrere un sabato sera differente. C'è chi esce soddisfatto dal vegetariano e chi invece non si sente per nulla gonfio, chi non si è saziato e sente forte la nostalgia del condimento, ed allora va alla ricerca di un kebab o di un panino provola, humburger e parmigiana. E c'è chi come me passa dal macdonald al vegetarismo e viceversa, senza stress ma felice di assaporare “o magnà” qualsiasi esso sia!