lunedì 11 aprile 2011

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Atterrare all'aeroporto di Shiphol, bere subito una birra su un pavimento dove si pestano gusci di noccioline americane. Ed uscire fuori all'aria aperta e beccare il sole lì dove fino a poco tempo c'era un manto innevato. Prendere il treno per la stazione, uscire dalla stazione e immergersi in un bagno di folla. Di gente che in massa aspetta che si accenda l'omino verde per attraversare, motorini guidati senza casco, ciclisti che sfrecciano, bambini portati nei cestini di quelle bici.

E dalla stazione si va sempre dritto fino a piazza Dam, il cuore della città, dove il mondo si riunisce tutti i santi giorni, sdraiandosi ai piedi dell'obelisco, bevendo una birra, fumando una canna, ascoltando il complessino jazz di turno.

La gente è in ogni prospettiva del mio sguardo. Una grande piazza piena di persone in ogni suo punto. Andiamo all'albergo che si trova a Warmoestraat, una stradina che imbocchiamo da Dam. Un giovane polacco col suo risciò ci segue, vorrebbe che lo chiamassimo. Camminiamo trascinando le nostre valigie per questa stradina stretta ma piena zeppa di gente di ogni razza ed estrazione sociale. A destra e sinistra locali che a Napoli sarebbe difficile incontrare: coffeeshop, condomeria, gay cinema, brown caffè e poi il nostro alberghetto.

Ci rendiamo conto che abbiamo scelto l'albergo in una zona molto strategica e popolosa. Anche la Red light è a due passi: una strada buia, illuminata dai neon rossi delle vetrine e queste donne in bikini che ammiccano con chiunque passi. Donne bellissime, da rivista, non comuni che però potrebbero essere momentaneamente di chiunque per cinquanta euro. Non provate a scattare foto a queste giovani ragazze per la maggior parte dell'est, i loro papponi potrebbero inalberarsi con voi. Caratteristico è un corridoio di strada piena di graffiti variopinti dove si trovano queste donne, un vicoletto così angusto dove bisogna passare uno per volta.

E poi i canali, tanti canali ed un solo fiume Amstel. E poi ancora il mercato galleggiante dei Tulipani, il museo di Van Gogh, la casa di Anna Frunk. In quest'ultima, sì che ti vengono i brividi ad attraversare quelle stanze strette e senza luce, dove di giorno non potevi far rumore e dovevi parlare a bassa voce. Ma poi usciamo e di nuovo a camminare per le stradine, attraversando i ponti dei canali, vedendo i ragazzi che si divertono facendo un giro in barca. E poi i caffeeshop dove è vietato come in qualsiasi posto chiuso fumare tabacco ma è lecito fumare canne, mangiare il maffin allucinogeno, ma è anche vietato bere alcolici. E così accompagni la tua fumata di erba con sorsi di latte o succo di frutta, magari nel Caffe Dumkring e sentirsi un po' come Brad Pitt in Ocean 12.

Oppure andare a ballare all' Escape, discoteca di grido che si trova a Rembradtplein, piazza stupenda piena zeppa di locali, ristorantini e disco. Perchè non allungarsi a sud della città, nel quartiere De Pijp, dove si beve un bollentissimo thè alla mente, il più buono d'Europa. De Pijip è un piccolo centro nella periferia della città. Si mangia benissimo e per tutte le forchette internazionali, ma poi anche qui si incontrano giovani a far baldoria fino a tardi.

Ma c'è il sole e noi desideriamo vedere i colori, vederli meglio senza il frastuono della città. Prendiamo il treno e ci dirigiamo a Enkhuizen, ad un'ora dalla città. Paese antico di pescatori, non vola un insetto, arrivi praticamente sul porto e subito si scorgono tantissimi alberi di barche. Vedi il mare. Asolti la tranquillità di casette unifamiliari, strade silenziose. Sembra quasi un plastico gigantesco. Tutto è ordinato e passeggi tra le case e guardi dalle vetrate e vedi i mobili. E ti rendi conto che non esistono serrature pesanti, che tutti vivono in tranquillità. E poi i baretti ed i pub dove si mangiano le arringhe crude. E poi le dighe, il ponte lunghissimo di legno. Ma poi abbandoni tutto questo, è tardi.

Ritorniamo nella caotica città. Arrivi e guardi le case strettissime, pendenti, scure, con tante piccole finestre. E poi di nuovo la follia della notte con i suoi neon fluorescenti e coloratissimi. Mai ho desiderato null'altro che esserci, esserci ad Amsterdam.