domenica 20 marzo 2011

IRISH CELTIC TAMMORRA'S MUSIC



Serata casertana con pochi amici, quelli buoni. Una serata che parte da San Nicola la Strada, da un bar gestito da simpatiche vecchiette che lente lente ti preparano l'espresso e l'arredamento intorno ha il sapore del vecchio, della semplicità di un amarcord dove il lusso non serve quando domina la tradizione.

E dopo il caffè, un documentario su San Nicola la Strada in un convitto, la cui sala visione è preceduta dal museo del contadino con l'esposizione di tutti gli arnesi da lavoro. Arnesi che ti riportano ad un passato remoto anche se poi non così lontano quando intravedo la bilancia manuale che fino a poco tempo fa si utilizzava ancora.

Inizia il documentario sull'antico Comune con foto, racconti ed aneddoti di generazioni passate, che hanno dato vita ad un presente e con il monito di avere memoria e di non dimenticare perché senza la memoria non c'è il futuro.

Che bello rivedere i cortili, le facciate, la chiesa , i battenti antichi. Rivivere quei momenti dove sfidare un tabù sarebbe stato punito severamente come per quel giovane spavaldo ed irriverente che baciò con forza, all'uscita della chiesa, colei che lo aveva rifiutato, quasi a mortificarla i pubblico.

E poi, dopo la visione della storia, un gruppo di canto popolare inizia a suonare tammurriata e pizzica invogliando il pubblico a ballare ed a battere “e castagnell” e così a farsi trascinare dalla musica per cinque, sei canzoni di fila.

Ma la serata non finisce quì. Da San Nicola ci spostiamo a Caserta, in Via Fuga, al Metropolitan.
Stasera lì c'è musica celtica. Che bello tuffarsi nell'Irlanda, magari a Dublino. Violino, flauto traverso, chitarra battente, strumenti tipici di una tradizione, quella irlandese, la cui musica rapisce e fa sognare trasportandoti in luoghi e tempi irreali e mai vissuti.

Ma mai avrei potuto pensare che un gruppo di musica irlandese potesse poi improvvisare una tammurriata. Invece è successo! E' bastata la vista, da parte di un componente del gruppo, di castagnette impugnate da qualcuno del pubblico per dare inizio ad una pizzica seguita da tammurriata. E così vai con le classiche “Alli uno”, “tammurriata nera”, “piglio o cano” e così via.

E ti rendi conto come tutta la musica sia bella e come non sia così difficile spostarsi da un genere all'altro. Anche se forse in pochi sanno, e la sottoscritta stessa non sapeva, che il folklore musicale irlandese ha una piccola radice anche nella nostra bella musica popolare.